Germana Giallombardo – Annalisa Raffa
Paesaggi terrazzati. Visioni globali e prospettive locali.
Mostra fotografica e iniziative sul territorio curate da Italia Nostra sezione di Messina
La mostra
Paesaggi terrazzati. Visioni globali e prospettive locali è il titolo della mostra fotografica che si è svolta a Messina dal 25 settembre al 25 ottobre 2018 presso la Sala Borsa della Camera di Commercio, con il patrocinio dello stesso ente.
Ideata e curata dalla sezione messinese di Italia Nostra, la mostra è stata allestita dall’associazione culturale Siddharte. Il progetto grafico e la promozione degli eventi sono stati affidati ad Antonella Mangano, mentre ad accogliere e accompagnare i visitatori sono stati gli studenti dell’ITES “A.M. Jaci”, coinvolti in un progetto di alternanza scuola-lavoro.
Le fotografie esposte sono state realizzate dall’Associazione nazionale Italia Nostra – in collaborazione con la Regione Veneto e la Sezione Italiana dell’Alleanza Mondiale per i Paesaggi Terrazzati – in occasione dell’Incontro Mondiale “Terraced landscapes choosing the future”, tenutosi nell’ottobre del 2016. Le immagini, che ben documentano la presenza di questa particolare tipologia di paesaggio rurale in gran parte del Pianeta, costituiscono da due anni una mostra itinerante; per facilitarne la fruizione e coinvolgere anche i visitatori più giovani, sono state affiancate da supporti didattici, ideati dalla sezione locale di Italia Nostra.
Italia Nostra Messina, allestendo questa mostra in un territorio unico dove insistono, diffusissimi, antichi terrazzamenti con muri a secco, purtroppo spesso in abbandono, ha affidato ai fotografi Antonella Mangano, José Martino e Sandro Messina il compito di rappresentare le nostre ammacie, che da sempre caratterizzano il paesaggio collinare di entrambi i versanti peloritani, ionico e tirrenico. Ai loro scatti il merito di colmare l’assenza del territorio siciliano registrata nella mostra nazionale. La ‘mostra nella mostra’, quindi, ha raccontato ai visitatori la bellezza del paesaggio terrazzato messinese, tra i più interessanti d’Italia, invitando a riflettere sul titanico lavoro comunitario, capace di modellare il territorio e sulle conseguenze dell’abbandono.
I paesaggi terrazzati caratterizzano tutti quei territori non pianeggianti, montagne o colline in cui c’è stata la presenza stanziale dell’uomo, e rappresentano, quindi, una cultura e una storia plurimillenaria. Si tratta di paesaggi molto rappresentativi dell’Area Mediterranea, del Medio Oriente, dell’Asia, del Sud America e anche di alcune parti meno note dell’Africa. Tuttavia, per la natura povera di questi particolari manufatti e perché i muri a secco necessitano di una costante manutenzione, è difficile ricostruire una vera e propria storia dei terrazzamenti. Si può, però, affermare che in Italia i terrazzamenti fanno parte della nostra cultura più profonda e costituiscono un elemento caratteristico del paesaggio da Nord a Sud.
Una conferma dell’importanza che questa particolare tipologia di paesaggio agrario riveste è data dall’inserimento nel 2018 de “l’Arte dei muretti a secco” nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, così motivata dall’UNESCO: nei millenni “hanno creato numerosi e vari paesaggi fornendo differenti modalità di costruire case e di organizzare coltivi e allevamenti”, inoltre “hanno un ruolo vitale nel prevenire frane, inondazioni e valanghe e nel combattere l’erosione e la desertificazione del suolo, incrementando la biodiversità e creando le giuste condizioni microclimatiche per l’agricoltura”.
La finalità della mostra è stata senz’altro quella di promuovere la cultura della conoscenza, della tutela e del recupero del paesaggio terrazzato per salvare dall’incuria e dall’oblio il suo valore storico, paesaggistico e umano, altrimenti inevitabilmente destinato a scomparire per sempre.
Le iniziative
Una conversazione con il poeta e paesologo Franco Arminio sul tema Ri-guardare la Bellezza. Etica ed estetica del paesaggio, condotta da Fulvia Toscano e Mauro Curcuruto (in collaborazione con Naxoslegge), ha dato l’avvio ad un mese di iniziative. Ad introdurre la mostra sono intervenute Liliana Gissara, consigliere nazionale di Italia Nostra, e Antonietta Mondello Signorino, presidente di IN Messina. Nel corso del dialogo con il poeta sono emerse insolite corrispondenze fra la poesia e il paesaggio terrazzato, entrambi risultato di fatica, rispetto, costruzione per raggiungere la bellezza. Un paesaggio addomesticato pietra su pietra, filare su filare, in un rispetto reciproco fra l’uomo e la montagna è una delle immagini evocate dal poeta Franco Arminio che, intrattenendo uno stimolante dialogo con Fulvia Toscano, ha tracciato la strada per uscire dalla crisi del nostro tempo, una strada che parte dal sud dell’Italia, dall’arcaico dei paesi, dai luoghi appartati, schivi e invisibili, dove il vuoto prevale sul pieno e accoglie il sacro.
Fra le numerose iniziative in calendario: l’escursione Un percorso sulle tracce di antichi terrazzamenti in San Placido Calonerò, coordinata dall’associazione escursionistica peloritana The Greenstone e guidata dalla prof.ssa Anna Maria Prestianni, dal geologo Antonio Gambino e dal botanico Fabio Mondello; la presentazione del volume Il vulcano che pensa con una coinvolgente chiacchierata fra la curatrice, Fulvia Toscano, e l’autrice, Marinella Fiume (evento in collaborazione con il Sabirfest); un corso teorico-pratico sulla costruzione del muretto a secco a cura dell’I.I.S. “G. Minutoli” sez. Agraria “P. Cuppari”, tenuto dal prof. Leo Moleti.
Ha riscosso un positivo riscontro da parte del pubblico l’incontro Il paesaggio terrazzato nel messinese. Conversazione con un’antichista, un’archivista e un geografo. Sono intervenuti Anna Maria Prestianni, docente di Storia Antica, Rina Stracuzzi, archivista presso il Museo Regionale Interdisciplinare di Messina e Paolo Mazzeo, geografo presso l’Università degli Studi di Messina che, con l’ausilio di documenti epigrafici, d’archivio, fotografici e cartografici, hanno condotto una riflessione interdisciplinare sull’origine e sulle trasformazioni del paesaggio terrazzato.
I più giovani sono stati protagonisti delle ultime due iniziative, progettate con la finalità di avvicinare i ragazzi alla conoscenza di uno specifico aspetto del nostro paesaggio rurale affinché possano diventare custodi e promotori della sua bellezza. La prima è stata una Conversazione a cura di Legambiente Messina sul tema L’acqua e il paesaggio agricolo peloritano. Hanno animato l’incontro, partendo dal paesaggio terrazzato dei Peloritani, il dott. Giuseppe Giami, già dirigente dell’Ispettorato Dipartimentale delle Foreste di Messina, la prof.ssa Giovanna Allone, esponente della rete degli agricoltori della vallata di Larderia, e il sig. Ferrara, responsabile della biblioteca di studi sociali “Pietro Gori” di Tipoldo. La riflessione su azioni e interazioni tra l’uomo e l’acqua nell’ambito del paesaggio ha condotto la conversazione sul tema delle sorgenti peloritane, sui consorzi acqua delle vallate messinesi, sul variare delle coltivazioni alle diverse quote terrazzate e i relativi sistemi di irrigazione e sulle antiche cultivar resistenti alla siccità. All’incontro hanno partecipato con interesse gli alunni delle classi IIIA e IIIC della scuola secondaria dell’I.C. “Santa Margherita” di Giampilieri.
La seconda iniziativa ha coinvolto Antonella Mangano in un incontro-intervista con gli alunni della classe IIF della scuola secondaria dell’I.C. “Boer-Verona Trento”. La fotografa, rispondendo alle domande dei ragazzi, ha dato l’avvio ad un’attività didattica di osservazione del paesaggio attraverso l’uso della fotografia.
La collaborazione della sezione di Italia Nostra con varie associazioni attive sul territorio ha favorito il coinvolgimento di un pubblico ampio ed eterogeneo, sollecitato da proposte variegate e inusuali condotte con un approccio informale e pragmatico. La mostra e le iniziative correlate hanno suggerito una traccia da seguire che è efficacemente sintetizzata dalle parole di Franco Arminio: “se la bellezza dà forma all’ambiente e a tutta l’esistenza dell’uomo che vi abita, la felicità è mantenere l’armonia delle nostre terre”.