Italia Nostra Messina
Concorda con i principi basilari che ispirano lo
Sciopero Generale del 6 Settembre 2011
Queste in sintesi le motivazioni:
La profonda crisi degli ultimi anni ha sancito, in modo definitivo, il fallimento dell’ideologia del mercato, del consumo senza limiti, che ha riguardato, perfino, beni fondamentali comuni come il territorio, l’aria, l’acqua, il paesaggio e il patrimonio storico ed artistico della Nazione.
Non è vero che maggiori consumi creino maggiore ricchezza.
ITALIA NOSTRA afferma da tempo la necessità di modelli di sviluppo fondati,appunto, su tali beni comuni, e la partecipazione come principio irrinunciabile per il cambiamento.
Propone una società della conoscenza e della creatività, della cultura sin dalla nascita, senza la quale un vera democrazia partecipata è impossibile.
Sostiene la necessità dell’intervento dello Stato per l’effettiva tutela dei beni comuni, il coordinamento con le altre associazioni ambientaliste un’azione che coinvolga tutti i cittadini e, in particolare, i giovani; sollecita il crescente impiego di nuove tecnologie di ricerca e comunicazione; collabora alla definizione di indici Benessere Interno Lordo in aggiunta al (forse meglio in sostituzione del) Prodotto Interno Lordo.
Una proposta fondata sulla Costituzione che inserisce, tra i principi fondamentali dell’azione legislativa e amministrativa, l’art. 9 che dispone:
«La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione»
Il Coordinamento di questa norma con gli artt. 1, 3, 4, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36 e 37 Cost. dimostra il fondamento costituzionale privilegiato del modello alternativo di sviluppo per cui si batte Italia Nostra, un modello in grado di generare nuove fonti di occupazione e di ridistribuzione della ricchezza : dal diritto all’istruzione, al lavoro, non più precario ma stabile, in un processo virtuoso di recupero e manutenzione del territorio e del patrimonio storico e artistico della Nazione, della cultura, dello spettacolo, della ricerca scientifica e tecnica, della green economy in generale, con sicuro incremento del turismo per la ritrovata Italia.
Quanto alla drammatica crisi in atto:
bloccare processi economici senza via di uscita, ad illegalità strutturata, abbandonare la costruzione di mega infrastrutture devastanti il territorio, l’ambiente e il bilancio dello Stato; ad esempio il Ponte sullo Stretto di Messina, la T A V in V al di Susa; lottare per massicci e tempestivi interventi nei territori della Sicilia e di Messina segnati da imponenti dissesti idrogeologici.